Fabrizio
Tarroni e Serena Bandoli
PROGETTI
Omaggio
al Teatro canzone di
GIORGIO GABER
“E pensare che c’era il pensiero”
Dopo aver affrontato la canzone d’autore italiana
prevalentemente con Fabrizio De
Andrè. Un altro gigante non
poteva che essere Giorgio Gaber. E puntualmente è arrivata
l’occasione per il duo di cimentarsi nel suo arduo repertorio,
dove la canzone si fonde con il teatro.
Sul palcoscenico sprigionava
una energia quasi medianica, un pathos quasi imbarazzante; lo
abbiamo ammirato ed amato soprattutto per la forza smisurata
con la quale ha inscenato se stesso senza risparmio,
sfinendosi sul palco, battendosi fino all’ultimo fiato.“Gaber
si chiude in una stanza con la vita e con gli uomini e non
smette mai di guardarli per quel che sono”. E così raggiunge
piano piano dal particolare all’universale la convinzione di
un illimitato disastro, l’amara certezza di un impossibile
accordo, una ricucitura inimmaginabile e stridente.
Gaber, attraverso le sue canzoni ci dice quindi che le idee
sono più alte degli uomini, perché perfette nella loro
immutabilità, mentre gli uomini per l’intrusione della
convenienza sociale o dell’apparente benessere cambiano.
Una personale rilettura che non vuole imitare l’inimitabile ma
restituirne la forza del testo e della scena.
Il Concerto…
Suona chitarra
E’ Sabato
Quando sarò capace d’amare
Far finta di essere sani
Il conformista
L’odore
Bambini G.(monologo)
L’obeso
I soli
Si può
Gildo
Lo Shampoo
Non insegnate ai bambini
La razza in estinzione
Dopo l’amore (monologo)
Il dilemma
Destra Sinistra
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HOTEL SODADE
Viaggio a Capo Verde
Trama per voci e ombre
Ispirato ad un viaggio
“realmente accaduto”, vagabondaggio attraverso la musica
capoverdiana
Da un’idea di Serena Bandoli e Alessandro Martoni
Con: Serena Bandoli (voce) – Fabrizio Tarroni (chitarra e
diavolerie musicali) Pierfilippo Macchiavelli (voce recitante).
Foto di Filippo RomanoTesti di Roberto
Francavilla e Orietta Mori da “Le isole della sodade”
Immagini video di Serena Bandoli elaborate da Andrea Bernabini.
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L’idea del progetto,
nasce dalla nostra ripetuta frequentazione dell’arcipelago
capoverdiano.
In questi anni, oltre ad aver proposto la nostra musica,
abbiamo incontrato straordinari musicisti con cui è
avvenuto un vero e proprio scambio culturale.
La musica, la danza, i volti, la natura aspra e questo senso
dominante di nostalgia e malinconia ci hanno attraversato.
Saudade, che in creolo diventa sodade, come ”allegra
tristezza” nella metafora del mare e nell’infinita e mobile
qualità come luogo e non luogo. Il “male di vivere” che si
specchia nell’oceano, che è lontananza e speranza del ritorno.
Poi l’incontro “casuale” con altri artisti che attraverso le
immagini e la scrittura avevano fatto un viaggio parallelo in
cui ci siamo riconosciuti.
Già da tempo meditavamo di proporre la nostra “visione” di
quei luoghi.
L’opportunità ci è stata data da Alessandro Martoni
dell’Associazione culturale Forum Cornelii in occasione della
rassegna “E de’ remi facemmo ali al folle volo” – Eversioni
sul tema del viaggio, che si è svolta alla Biblioteca Comunale
di Imola nel marzo 2005.
Abbiamo così deciso che valeva la pena continuare questo
viaggio nella nostra terra.
Hotel Sodade non è solo un concerto ma una trama, dove la
musica si intreccia con le parole e le immagini.
Serena Bandoli e Fabrizio Tarroni
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...dedicato
a
Fabrizio
De Andrè
Demo
MP3
L`idea di
lavorare sull` opera di Fabrizio DeAndrè è arrivata
molto prima della sua prematura scomparsa.
Quando il duo ha deciso di affrontare la canzone
d`autore italiana, la scelta è stata naturale, ritenendolo
fra i più grandi "poeti" del nostro tempo.
De Andrè è stato uno dei pochi cantautori in continua
evoluzione, sia linguistica che musicale. Ha saputo
attingere con sapienza dalle tradizioni popolari dei luoghi
dove ha vissuto; dalla "sua" Genova alla Sardegna
che lo ha adottato per buona parte della sua vita. Così Sidun,
da Creuza de ma, diventa uno dei più interessanti
arrangiamenti del loro primo disco "Passo”. Buona
parte del repertorio della serata, è composto da brani
etnico/dialettali (dalla stessa Creuza de ma a Megu
Megun), senza tralasciare
alcuni classici come: La guerra di Piero, Il Pescatore e
Bocca di Rosa. Il loro personale omaggio
"sconfina" in arrangiamenti di brani di altri
cantautori che DeAndrè ha incontrato artisticamente e
umanamente nella sua carriera (Tenco, Fossati, Pagani).
Questo progetto è stato presentato per la prima volta in
undici Piazze della Sicilia nell`estate `99, ospitato in
diverse rassegne e serate a lui dedicate e in tour nei
Teatri della Romagna nelle Stagioni 2000/2001.
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Il Concerto…
Creuza de ma
Megun Megun
Bocca di Rosa
Jammina
Il Pescatore
Il Testamento di Tito
La Guerra di Piero
Sidun
Andrea
..........
Ciao amore
La pianta del tè
Davvero davvero
...ed altro…
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...dedicato
a
Janis
Joplin
Demo MP3
"Janis è stata la
portavoce più autentica, il canto più vero, genuino,
sofferto di tanti giovani americani. Meglio di
chiunque altro, ha interpretato le speranze, i desideri e
poi la tristezza, il fallimento di una intera generazione.
Nell`affrontare il repertorio della Joplin, pur facendo a
meno degli strumenti tipici del rock blues degli anni `60,
il duo ne restituisce la stessa energia ed impatto emotivo,
grazie al particolare tocco chitarristico e alla versatile
voce dalle venature blues.
La scelta dei brani è stata fatta attingendo
prevalentemente da "Janis Joplin Live" e dal
postumo "Pearl".
Durante il concerto, verranno letti alcuni passaggi della
sua biografia, breve e bruciante vicenda di una ragazza alla
ossessiva ricerca dell`amore e di una artista alle prese con
la ribalta, fino alle estreme conseguenze.
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Il Concerto...
Move Over
Cray Baby
Try
A Woman Left Lonely
Half Moon
Kozmic Blues
Mercedes Benz
Me & Bobby McGee
Bye Bye Baby
I need a Man to Love
Flower in the Sun
Get
it While You Can
Piece of my Heart
Summertime
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Canzone
d'autore Francese
Demo
MP3
"a l'mour comme a la guerre"
Viaggio fra poesia e
canzone francese, da J.Brel a E. Piaf.
"Una canzone, non è fatta solo per essere
cantata, ma per essere mimata, raccontata, se tutto il mio
corpo non aiuta il mio testo, non è più una
canzone".
Queste poche righe di J.Brel sono uno degli spunti da
cui è partito questo progetto: Dar vita e
corpo…”quasi teatrali” alle canzoni.
Un recital non filologico, dove si alternano “pathos”
ed una pungente ironia...
Dove si respira l`aria delle notti nei locali della Parigi
del dopoguerra, dove si mescolava vino e poesia e musica e
filosofia insieme alle anime solitarie di J.Brel e E.Piaf,
ma anche di J.Prevert, B.Vian e L.Ferrè.
Le loro canzoni, nella personale interperetazione del duo,
diventano corpo-voce dove si intrecciano amori romantici e
disperati, e dove l`impegno sociale si fa gesto morale
della denuncia e della insofferenza.
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Il Concerto...
Da E.Piaf:
Les amants d`un jour
Les flon flon du bal
La foule
Non, e ne regrette rien
Da J.Brel
Le plat pays
Au suivant
Les flamandes
Amsterdam
Ne me quitte pas
Da L.Ferrè
Avec le temps
Da J.Prevert/J.Kosma:
Les feuilles mortes
Da B.Vian
Le petit commerce
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